venerdì 25 gennaio 2013

Un caffè al Florian di Firenze con Ester Ilaria Ramazzotti: insegnante, giornalista free lance e scrittrice



Ilaria come vedi questa Italia in questo momento?

Uno dei paesi più conosciuti al mondo con una storia culturale, un patrimonio artistico e musicale immenso, un serbatoio di creatività ...che si trova attanagliato in un situazione economica che crea sofferenza. E' un paese che deve superare una mentalità poco innovativa, ma ci sono potenzialità molto estese...Purtroppo non ci sono politiche sufficienti volte all'innovazione...non è certamente un paese per giovani, per donne...è tuttavia un paese di potenzialità inespresse

In che consiste la creatività italiana secondo te?

La capacità di costruire ed immaginare il proprio pezzo di mondo, di inventare prodotti e servizi. La grande fortuna dell'Italia ( e dell'Europa in senso lato) è di avere una creatività che ha un background storico palpabile databile di secoli che molti paesi non hanno.
La stessa lingua italiana è una stratificazione di questo background che si sente nel timbro musicale. Una lingua antica in cui sono state scritte opere d'arte. Una lingua che tuttavia non è valorizzata.

Ilaria tu lavori da free lance. Come vive un free lance questo momento?

E' difficilissimo. Non ce la fai ad esprimere la tua passione per la difficoltà politica e finanziaria. Nel mondo del lavoro sei poi penalizzata per la mentalità antica e perché sei una donna...nei rapporti uomo-donna è evidente questa penalizzazione. Ci sono schemi culturali che vanno assolutamente rinnovati.
E poi la nostra società è essenzialmente materialista. C'è bisogno di rinnovamento spirituale anche

Mi hai confessato che vuoi andartene a lavorare all'estero, come molti italiani scelgono di fare oggi, perché?

Perché soffro della depressione politica economica e della mentalità stagnante che si respira qui

Tu sei anche scrittrice. Che significa scrivere per te?

Raccontare e proporre il proprio pezzo di mondo. Scrivo racconti esistenziali. Racconto questi tempi.

Un consiglio che daresti ad un ragazzo che si appresta ad entrare nel mondo del lavoro.

Credere in se stessi nonostante ci siano schemi mentali di una società statica, stagnante. Mai farsi mettere i piedi in testa