venerdì 30 luglio 2010

Eclipse un film di David Slade

Il film inizia subito in bello stile horror, come ci si aspetta da un bel film horror. Da subito sembra aver grosse carte da giocare. Ma da subito s’inceppa con una storia d’amore, talora anche risibile, fra una ragazza che vuole essere vampiro, per amore di un vampiro feroce sul campo di battaglia ma assai pudico a letto (poco convincente tra l’altro la prova di Robert Pattinson sia nel ruolo di combattente, troppo bello per essere feroce, sia nel ruolo di pudico amante, troppo poco espressivo nei monologhi: un legno direi).
La storia d’amore in effetti per tutto il film è una zavorra, melensa e appiccicosa, che rallenta l’azione serrata e godibile, in qualche caso anche capace di dare brividi e attrarre.
La trama si svolge tra scene di violenze e combattimenti sanguinosi e la perpetua ed onnipresente ideologia della bella famiglia americana, con il perbenismo del padre e la sdolcinatezza di un rapporto non facile con la madre lontana, ficcati a forza nella trama del film in ossequio ai comandamenti di Hollywood.
Parallelo al mondo di Forks, il territorio dei Cullen, un altro mondo si fa strada: quello dei NeoNati: vampiri da poco trasformati, assetati di sangue, violenti e indomabili. E’ un mondo quello dei vampiri che corre parallelo a quello degli umani che vivono presuntuosamente inconsapevoli di quel mondo parallelo, terribile e potente, che li accompagna passo passo nella loro vita quotidiana. I vampiri stanno creando una realtà parallela, succhiando lentamente la vita a quello reale, inconscio di quanto l’altra realtà sia potente e violenta.
Non c’è in fondo un parallelo, netto, con le nostre angosce ed incubi quotidiani? Che spesso sono più potenti e forti delle nostre stesse vite?

Alla fine, sarei tentato di dire che questo film è una cavolata, ma mi trattengono i milioni di persone che hanno seguito e seguono la saga sia al cinema che su carta stampata. E allora è chiaro che milioni di persone che apprezzano questa saga, un fenomeno sociale da non sottovalutare, non potranno di certo essere più stupidi di una sola persona a cui per sua sventura capita di non gradire troppo la pellicola.
Diciamo allora che è un film per teenagers, i quali forse hanno una struttura più fresca e semplice di quella di un adulto un po’ troppo smaliziato nei gusti ed incapace di godere un film dalla tramatura elementare e poco complessa nei concetti.
Certo non un film per chi ha un minimo di aspettativa.

giovedì 29 luglio 2010

Gita a Venezia!




 

This summer we took our students on a guided tour of Venice. We left Florence in the early morning and took a private coach to Piazzale Roma. Our first adventure was a gondola ride. Our group took five gondolas for a tour of the city's waterways. We weaved through the smaller, quieter canals into the bustling Grand Canal full of gondolas, ferries, and speed boats. It was the perfect way to start a beautiful day in Venice. After the gondola ride we took a private tour around Venice to discover the city's hidden gems before moving on to more famous sites like the Rialto Bridge and the Doge Palace and Bell Tower in Piazza San Marco. After lunch we sat in on a Murano glass blowing demonstration. Students watched in awe as a small ball of glass was transformed into a vase within 3-4 minutes! We indulged in Venetian history, culture, and cuisine and students had an afternoon of free time to explore the city on their own.

LA FILOSOFIA RITORNA AI TEMI VERI: PORNOSOFIA di Simone Regazzoni



di FABRIZIO ULIVIERI

E’ recentemente uscito per Ponte alle Grazie il libro di Simone Regazzoni, “Pornosofia”, che ha il grande merito di riportare (almeno in Italia) la filosofia a parlare di temi popolari e quotidiani. Di farla uscire dall’ambito accademico e farla scendere per le strade.
Il libro prende in analisi il mondo/fenomeno del porno come prenderebbe in analisi un qualsiasi tema che parlasse di ontologia. E questo è un merito.
Altro merito è il coraggio di questo giovane filosofo che per aver scritto siffatto libro pare che abbia perso il posto di lavoro all’Università Cattolica di Milano (almeno da quello che si legge).
Rischiare il proprio lavoro davanti all’esigenza di fare le cose che uno ama è qualcosa che non deve passare in nessun modo inosservato.
Maxima reverentia debetur a chi si propone di svecchiare questo paese dai dinosauri che ancora (sic!) lo popolano e lo governano…
Ma venendo in medias res, alla lettura del libro di Regazzoni, devo dire che leggendolo mi è sorta l’eterna e banale domanda: ma il porno è di destra o sinistra?
Il porno è azione è numero è moltiplicazione del numero e dell’azione…è soprattutto godimento. Non è il godimento l’essenza stessa del capitalismo? Dunque è di destra?
Vediamo.
La data di inizio del porno, come ci informa Regazzoni, è in piena era capitalista: 12 giugno 1972 giorno in cui si inizia a proiettare il famoso film Deep Throath di Gerard Damiano.
Certo, capisco il senso di novità per il filosofo (Regazzoni) che dall’alto dell’empireo si cala nei visceri dell’inferno, ma in che è sorpreso chi nell’inferno abita? Eventualmente nel vedere che c’è qualcuno che dal paradiso preferisce scendere all’inferno. E certo “Pornosofia” è una bella parola. Anche Marketing è una bella parola, ma alla fine la sostanza del marketing è vendere. O vendi o vai a casa.
Così per la Pornosofia, o parli di pompe, fiche, cazzi, trombate o rischi di parlare di qualcosa che non esiste. Rischi di sublimare ciò che non è subliminabile. E’ un rischio che costantemente corre pagina dopo pagina l’autore. Anche perché il porno non è l’erotismo.
L’erotismo per sua natura tende ad adombrare le situazioni, ad accennarle. E’ un linguaggio più complesso ed anche artistico talora. Tinto Brass a parte, non facevano forse erotismo grandi scrittori come Kawabata, Tanizaki e Anais Nin?
Se nell’erotismo c’è una preoccupazione estetica e di linguaggio, nel porno c’è solo una preoccupazione di quantità. Il porno fa vedere le cose come sono è vero, ma le ingigantisce, mostrando vulve aperte, peni in primo piano, amplessi in posizioni parossistiche ed estreme. Il porno è un fatto commerciale che esiste e sussiste perché c’è un mercato, quello del piacere, che è stato legalizzato perché la società entro cui il porno trova la sua realizzazione ontica lo ammette, per cui anche l’essere puttana trova un suo statuto, un valore commisurato alle possibilità di monetizzare pari a qualsiasi altra affermazione di successo, come l’essere una D’Addario, un calciatore di serie A, una velina, un partecipante ad un reality show, uno chiunque che grida come un ossesso in un qualsivoglia talk show, inveendo ed offendendo…
Prendiamo ora in esame il concetto di reificazione e di nutrimento dei corpi nell’atto sessuale, su cui il testo si sofferma spesso ed a lungo. Devo dire che in verità non mi pare una cosa poi così peregrina che ogni volta che si ha sesso si reifichi un corpo a livello di Ernährung, nutrizione. Nell’atto sessuale ci si nutre di un corpo come fosse cibo: ci si nutre della pelle, del sudore, della saliva, dell’odore, del sapore, dei liquidi vaginali, spermatici, urici ecc…nel sesso un corpo è nutrimento in quanto riempimento. Ci si nutre per svuotarsi. Si fa sesso riempiendoci dello svuotamento del piacere, svuotamento che avviene nel momento stesso (nell’atto stesso) in cui si prende possesso fisico del corpo dell’altro. Solo nella possessione completa di un corpo altrui inizia il processo di svuotamento del proprio desiderio.
Comunque la reificazione od oggettivazione non avviene solo da parte dell’uomo verso la donna ma anche da parte della donna verso l’uomo. Quante donne ammirano un bel culo maschile? Tantissime. Non è forse anche questa una riduzione fenomenologica verso la cosalità della parte rispetto al tutto? Non è forse una riduzione dell’orizzonte interpretativo della persona? Una esclusione della considerazione totale della persona rispetto al campo di “indagine”?
E’ evidente che nel sesso si procede per riduzioni, non vi è mai la considerazione dell’intero rispetto alla parte ma sempre della parte rispetto all’intero: “anche usando la fica si può essere un’artista” (Moana Pozzi).
Nel sesso (fra persone private) a mio avviso, più che l’oggettivazione del corpo esiste la riduzione (fenomenologica) del tutto alla parte. La differenza tra sesso (privatamente consumato) e porno è molto semplice: il porno è la riduzione a fini commerciali del tutto alla parte, mettendo in scena la focalizzazione della parte rispetto al tutto con il fine della vendita. L’erotismo è l’adombramento della parte rispetto a un tutto che ha preoccupazioni artistiche e rispetta tabù espressivi.
Il problema non è se il porno degradi, o meno, la donna ad oggetto, come sostengono le femministe. La degradazione è insita nel sistema, e avviene laddove c’è abbrutimento e l’abbrutimento è fondato (ontologicamente) laddove vengono a mancare valori spirituali e morale, sostituiti dalla quantità di azione non sorretta da nessun valore etico. E dunque nel porno non c’è più abbrutimento (degradazione) di quanta ve ne sia nel lavoro eccessivo nell’amore per il denaro e del successo…
Conclusione? Il porno è di destra o di sinistra?
E’ di destra se la destra si identifica con il capitalismo.

IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI


Regia di Juan José Campanella. Con Ricardo Darìn, Soledad Villamil, Guillermo Francella, José Luis Gioia, Pablo Rago. Genere Drammatico. Produzione Argentina/Spagna 2009. Durata 129 min.

di FABRIZIO ULIVIERI
Il film è la storia di un funzionario di polizia della Corte di Giustizia di Buenos Aires, Benjamin Esposito, che decide di scrivere un libro per risolvere una parte della sua vita che non è riuscito a spiegare in 25 anni. E’ diventata un’ombra troppo grande quella parte della sua vita e venticinque anni dopo decide di trovare la luce che può dissolvere quell’ombra che si porta dentro ingigantita. E’ l’ ombra di un omicidio irrisolto attorno a cui ha ruotato la parte più importante della sua vita e della storia del suo paese: lo stupro e l’assassinio di una bella ragazza, Liliana Coloto, il dolore marito che si tramuta in una vendetta crudele, le indagini “insabbiate” da poteri molto più forti che si annidano quell’Argentina del 1974 e il rapporto d’amore tormentato ed irrisolto con Irene, Cancelliere e diretto superiore di Benjamin.
L’inizio è da film vero, da cinema autentico. Un inizio con immagini sfocate: il treno, la stazione, occhi che sognano, occhi che vedono un’ombra che corre lunghi i binari, occhi che hanno forse un dejà vu…
Poi tutto troppo scuro, troppo lento. Troppo televisivo. Una scelta di riprese che ricorda troppo lo sceneggiato televisivo. Camera fissa, scene intere, molti interni…
La tecnica del film mi ricorda molto quello di uno sceneggiato televisivo di grande successo alla Rai alla fine degli anni Sessanta: Nero Wolfe, tratto dai libri di Rex Stout, con il compianto Tino Buazzelli e Paolo Ferrari.
Stessa tecnica, stessa corposità. Con guizzi di regia grandiosi in verità, come le bellissime scene allo stadio durante una partita di calcio. Veramente ad altissimo livello.
Tuttavia, guizzi a parte, il film è piuttosto noioso da seguire. L’azione lenta. Le scene costantemente buie e tutto sommato deprimenti. Solo il dialogo ti può conquistare. I dialoghi sono talora belli, talora intelligenti, profondi, recitati bene ma talora anche addormentanti, ad essere sinceri…
Forse siamo abituati a film di troppa azione, dove i dialoghi sono ridotti al minimo. E forse per questa ragione, un film così può parere noioso se sei incapace di seguire il dialogo ed apprezzarne i contenuti.
Bello e drammatico sicuramente il finale con la scoperta della verità.
Di sicuro l’ intelligenza del finale ripaga dei lunghi vuoti colmi solo di noia che hai dovuto sopportare durante la proiezione.
FABRIZIO ULIVIERI

I PROBLEMI DELLA SCUOLA ITALIANA


Da oggi inizia a collaborare con noi Jacopo. Terza liceo scientifico. Sedici anni. Con i suoi occhi ci guiderà e ci farà conoscere il mondo degli adolescenti. Un mondo fatto di paure (forse tante) e di speranze (ma quante oggi?). Con i suoi interventi ci darà un saggio di quel talento che molti ragazzi della sua età avrebbero, forse da svendere anche, ma che forse in questo paese dove i dinosauri comandano da sempre non verrà mai valutato per quello che effettivamente vale.
Oggi Jacopo ci parla della scuola italiana, vista con gli occhi e l' anima di uno studente che tutti i giorni la vive e la subisce.

In questi ultimi anni il mondo dell'istruzione è al centro di un intenso dibattito riguardo ad una sua possibile riforma. I governi che si sono succeduti, pur presentando progetti contraddittori, sono tutti d'accordo su un punto: che la scuola così com'è non va bene e che deve essere cambiata per rispondere più adeguatamente ai mutamenti repentini di una società che si muove al passo della tecnologia digitale.
 Molti hanno cercato di capire quali siano i veri problemi della scuola ma penso che solo uno studente possa vedere realmente quello che succede dall’interno della struttura scolastica.
Io, come studente, riconosco che la scuola italiana ha diversi problemi irrisolti come per esempio, il più discusso, il taglio ai fondi delle scuole pubbliche che ha portato alla disoccupazione di molti professori e personale scolastico facendo anche nascere il problema della carenza di personale.
La maggior parte delle scuole hanno una struttura fatiscente ed un riscaldamento mal funzionante per l’inverno e neppure l’ombra di un ventilatore per l’estate.
All‘interno dell’apparato scolastico ci dovrebbe essere un rinnovamento nell’ordine dei professori lasciando più spazio ai giovani visto che in una scuola l’età media dei professori è di 65 anni: onestamente un po’ alta.
Una delle piaghe della scuola italiana è il bullismo che colpisce soprattutto elementi disadattati o appartenenti a religioni  e culture “diverse”. Inoltre da quello che si legge sui giornali il livello dell’istruzione scolastica in questi anni è molto calato rispetto allo standard di altri paesi sviluppati come il nostro e l’unico modo per migliorare le cose credo sarebbe che finalmente la classe politica si rendesse conto che la scuola è la cosa  più importante per un paese industrializzato. Per un paese che non istruisce adeguatamente i suoi ragazzi non esiste un futuro. Il futuro non può essere basato sull’ignoranza.

Internship Program


In today's competitive global work environment, it is increasingly important to demonstrate international work experience. Interning abroad not only gives individuals international work experience but also builds more marketable resumes. Aside from gaining international work experience, interns become familiar with the Italian culture and language.

Istituto Europeo's internship program is dedicated to providing an enriching and enlightening experience as interns achieve international work experience in Florence. Internships are offered year round and begin on specific dates every month, and applications are due 60 days prior to the start date of the internship.

All placements are tailored to meet each individual's needs. Interns decide the length of stay and the field of interest and the IE Internship Coordinator matches these requirements with a placement based on the individual's academic and experiential background. Many interns have taken advantage of the unique possibilities for internships in and around Florence and have taken internhips in art galleries, soccer camps, hotels, sports facilities, wine production facilities, and fashion institutes.
Istituto Europeo offers internship opportunities in following fields:

Accounting
Advertising/Marketing
Air and Ocean Transportation
Architecture
Art
Artistic gymnastics
Bartending
Business Intelligence
Claims handling
Coaching
Communications (Radio, TV, and Film)
Concert and Event Coordination
Culinary
Cultural Management
Customer satisfaction
Disc Jockey
Education
Fashion
Fashion Merchandising
Finance and administration
Industry
Insurance and Liability
Finance
Global contract editing
Government
Graphic Design
Handicraft Apprenticeship (Leather, Ceramics, Pottery, Ironwork)
Health Care
Hospitality (Hotel and Restaurant Management)
Information Technology
International Business
International Education Advising
International Logistics
Journalism
Law
Legal Compliance
Marketing research
Natural stones inlaid work (Florentine Mosaics)
Nursing
Pharmacology
Photography
Pre-med
Project Management
Public Relations
Qualtiy control
Security
Soccer Training
Social Services
Sports Management
Sports Physiotherapy
Study Abroad Office
Tourism
Vending
Warehouse Management
Web Design
Wine Industry

Istituto Europeo



 

Welcome to Isituto Europeo in Florence! Our campus is located on Via del Parione in the historic center of Florence. Overlooking Piazza Santa Trinità, the school is steps away from the Arno River and a 10 minute walk to the Santa Maria del Fiore Cathedral - the infamous Duomo. Istituto Europeo was founded in 1988 and has since specialized in teaching Italian language, art, music, and culture to students from all over the world. The institute offers semester/academic year and summer courses in Italian Language, History, Art, Architecture, Literature, Film, and Music, as well as a variety of internship opportunities with Florentine businesses and organizations.