Il film inizia subito in bello stile horror, come ci si aspetta da un bel film horror. Da subito sembra aver grosse carte da giocare. Ma da subito s’inceppa con una storia d’amore, talora anche risibile, fra una ragazza che vuole essere vampiro, per amore di un vampiro feroce sul campo di battaglia ma assai pudico a letto (poco convincente tra l’altro la prova di Robert Pattinson sia nel ruolo di combattente, troppo bello per essere feroce, sia nel ruolo di pudico amante, troppo poco espressivo nei monologhi: un legno direi).
La storia d’amore in effetti per tutto il film è una zavorra, melensa e appiccicosa, che rallenta l’azione serrata e godibile, in qualche caso anche capace di dare brividi e attrarre.
La trama si svolge tra scene di violenze e combattimenti sanguinosi e la perpetua ed onnipresente ideologia della bella famiglia americana, con il perbenismo del padre e la sdolcinatezza di un rapporto non facile con la madre lontana, ficcati a forza nella trama del film in ossequio ai comandamenti di Hollywood.
Parallelo al mondo di Forks, il territorio dei Cullen, un altro mondo si fa strada: quello dei NeoNati: vampiri da poco trasformati, assetati di sangue, violenti e indomabili. E’ un mondo quello dei vampiri che corre parallelo a quello degli umani che vivono presuntuosamente inconsapevoli di quel mondo parallelo, terribile e potente, che li accompagna passo passo nella loro vita quotidiana. I vampiri stanno creando una realtà parallela, succhiando lentamente la vita a quello reale, inconscio di quanto l’altra realtà sia potente e violenta.
Non c’è in fondo un parallelo, netto, con le nostre angosce ed incubi quotidiani? Che spesso sono più potenti e forti delle nostre stesse vite?
Alla fine, sarei tentato di dire che questo film è una cavolata, ma mi trattengono i milioni di persone che hanno seguito e seguono la saga sia al cinema che su carta stampata. E allora è chiaro che milioni di persone che apprezzano questa saga, un fenomeno sociale da non sottovalutare, non potranno di certo essere più stupidi di una sola persona a cui per sua sventura capita di non gradire troppo la pellicola.
Diciamo allora che è un film per teenagers, i quali forse hanno una struttura più fresca e semplice di quella di un adulto un po’ troppo smaliziato nei gusti ed incapace di godere un film dalla tramatura elementare e poco complessa nei concetti.
Certo non un film per chi ha un minimo di aspettativa.