X-Men: L'inizio
REGIA: Matthew Vaughn
TITOLO ORIGINALE: X-Men: First Class
GENERE: Azione
DURATA: 132 min.
(di Fabrizio Ulivieri)
(di Fabrizio Ulivieri)
Un bel cartoon che ci racconta di un ragazzino (che un giorno crescerà) in epoca nazi che scopre la sua doppia vocazione/maledizione: ebreo e mutante. Ha poteri di spostare le cose, deformare gli oggetti e anche di uccidere.
I nazi, il cattivo Sebastian Shaw, sono interessati a carpirgli il segreto (e glielo carpiranno).
Con il dipanarsi del plot del film scopriremo che, dopo l’Olocausto, negli anni Sessanta, quelli della Guerra fredda, ci sono molti affetti da eterocromia: e questi sono i mutanti.
Il ragazzino, Erik, che nel frattempo è cresciuto, è diventato un cacciatore di nazi, in particolare del cattivo Shaw, ora divenuto anche lui un pericoloso e potente mutante, perché gli uccise la madre in un gioco perverso in un campo di concentramento.
Ora il malefico Shaw, con l’aiuto di altri maligni mutanti, cerca di far scoppiare la Terza Guerra Mondiale, lanciando dei missili da Cuba sugli Stati Uniti. Erik invece con l’aiuto di altri mutanti e della Cia, cerca di afferrare Shaw e di salvare il mondo.
Con una recitazione ed una regia da far impallidire i film di Indiana Jones per sfrontatezza ed iperboli sceniche ci propone proprio tutto il proponibile del blockbuster: nazi, cacciatori di nazi; nazi ringiovaniti e condannati a vivere giovani per sempre (Shaw); Guerra Fredda; Cia; mutanti di ogni genere e specialità.
Insomma il troppo non manca.
Un troppo che sconfina talora talmente nell’esagerato che finisce per essere ridicolo. Ormai il cinema è al 75% questo: produzione di ridicolo come se fosse autentica opera d’arte dispiegando potenti mezzi tecnici e tecnologici.
Un film magari esaltante per una fascia dai 13 ai 20 meno consigliato invece per i più navigati, dai 30 in su.
Voto: 2 stelle.