Ecco "Endhiran"
Che l’India abbia deciso di giocare duro sulla scena mondiale, non è una novità. Che insieme alla Cina sia il volto di un’Asia dalle spalle larghe ed economicamente aggressiva, è un altro fatto. E se c’è una cosa che ben rappresenta la riscossa culturale di un mondo nonché un’arma colonizzatrice «del pensiero» infallibile, è il cinema. Che sarà pure in crisi (ma solo qui da noi), sentirà pure il fiato sul collo dei serial tv (ma solo qui da noi), sarà anche diventato il giocattolo scacciapensieri di un pubblico teenager assetato di effetti speciali e di ultime mode (come il 3-D, però anche le astuzie tridimensionali sembrano in declino). Sarà pure tutto ciò, ma le sue cartucce le sa ancora sparare. In India, con più efficacia che in Occidente. E difatti, lo chiamano Bollywood: la Hollywood d’India si fa sempre più notare, avvantaggiandosi di costi delle maestranze più contenuti e specialisti sempre più abili. Ad esempio, gli effetti speciali. L’esempio più lampante dell’avanzata di Bollywood si chiama Endhiran: si tratta di una pirotecnica favola sci-fi diretta da Shankar Shanmugam (una celebrità nella terra del curry, il santone dell’innovazione tecnologia), regista fissato con questo progetto sin dal 2001. A dieci anni di distanza, e con un budget di 180 crore in rupie (40 milioni di dollari Usa), Endhiran ha visto la luce. Si tratta del budget più grosso mai stanziato per un film di Bollywood: nel cast, accanto al protagonista Rajnikanth (l’attore più pagato in India), la bellissima Aishwarya Rai (Miss Mondo, e già presente in film come Guru, L’ultima legione e La Pantera Rosa 2). La storia è semplice: uno scienziato del futuro di nome Vasi (Rajnikanth) inventa un robot antropomorfo con le sue stesse fattezze di nome Chitti, ma la comunità scientifica rigetta l’invenzione perché il robot non possiede emozioni, né la capacità di organizzare un pensiero razionale. Eppure, un giorno la creatura ammette una scintilla di «umanità»: calato nella società, finisce per innamorarsi della bella Sana (la Rai) che però, ahia, è la fidanzata del suo creatore. Il mito di Frankenstein aggiornato al XXI secolo, con un pizzico di curry a dare sapore. Ecco servito un blockbuster pieno zeppo di effetti speciali. Il film, servito nelle sale indiane nelle tre lingue tamil, telugu e hindi, ha raccolto duecento e passa milioni di dollari. Nel mondo, Endihiran ha già fatto sapere di voler sfidare i record di Spiderman. E la sfilza dei record è già fitta: si tratta del primo film indiano con più di millecinquecento riprese in computer graphic, la sua colonna sonora (di A. R. Rahman, autore dell’Oscar The Millionaire e dell’imminente 127 Ore) è la prima in India ad essere entrata nella classifica di iTunes tra i primi dieci album. Occhio dunque, cara Hollywood: Bollywood sotto il turbante cova un sacco di idee. E la concorrenza è concorrenza.
("Il Giornale" 2 febbraio 2011 - Ferruccio Gattuso)