martedì 26 ottobre 2010

Cambia il pianeta immigrazione quasi 5 milioni i "nuovi italiani"



Cambia il pianeta immigrazione
quasi 5 milioni i "nuovi italiani"







I dati Caritas sui cittadini di origine straniera che vivono nel nostro Paese. Rappresentano il 10% degli occupati, incidono per l'11,1% sul pil, sono titolari del 3,5% delle imprese. E dichiarano al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi di euro

di VLADIMIRO POLCHI
  
ROMA - Cambia il pianeta immigrazione e diventa sempre più popoloso. Quanti sono oggi i "nuovi italiani"? Sfiorano soglia 5 milioni, 570mila sono nati in Italia, quasi un milione sono minorenni. Cresce il loro contributo alla ricchezza del Paese: i cittadini d'origine straniera sono il 10% degli occupati, incidono per l'11,1% sul prodotto interno lordo, sono titolari del 3,5% delle imprese, pagano 7.5 miliardi di euro di contributi previdenziali e dichiarano al fisco un imponibile di oltre 33 miliardi di euro. A fotografare la galassia migrante è il Dossier Caritas/Migrantes 2010, giunto quest'anno alla XX edizione: una sorta di "Bibbia" per chiunque si occupi d'immigrazione in Italia.

I "nuovi italiani". All'inizio del 2010 l'Istat ha registrato 4 milioni e 235mila residenti stranieri. Diversa la stima del Dossier che, includendo tutte le persone regolarmente soggiornanti seppure non ancora iscritte all'anagrafe, arriva a una popolazione di 4 milioni e 919mila abitanti. L'aumento dei residenti è stato di circa 3 milioni di persone nel corso dell'ultimo decennio. L'incidenza media sulla popolazione italiana è oggi del 7%, ma in Emilia Romagna, Lombardia e Umbria si va oltre il 10% e in alcune province anche oltre il 12% (Brescia, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia). Le donne incidono mediamente per il 51,3%. La collettività romena è la più numerosa, con poco meno di 1 milione di presenze; seguono albanesi e marocchini, (quasi mezzo milione); cinesi e ucraini sono quasi 200mila. Gli immigrati si stabiliscono sempre di più nei piccoli centri. Un esempio? Gli stranieri sono il 20% dei residenti a Porto Recanati e a Castiglione delle Stiviere. Ad Airole (Imperia) superano addirittura il 35%.

Matrimoni e cittadinanze. Sono circa 240mila i matrimoni misti celebrati tra il 1996 e il 2008 (quasi 25mila nell'ultimo anno); più di mezzo milione le persone che hanno acquisito la cittadinanza, di cui 59mila nel 2009; oltre 570mila gli "stranieri" nati direttamente in Italia; quasi 100mila quelli che ogni anno nascono da madre straniera.

La ricchezza dei migranti. Il rapporto tra spesa pubblica sostenuta per gli immigrati e tasse da loro pagate va senz'altro a vantaggio dello Stato italiano. Secondo le stime riportate nel Dossier, infatti, le uscite a loro favore (sanità, scuola, servizi sociali) sono pari a 10 miliardi di euro l'anno. Le entrate assicurate dagli immigrati, invece, si avvicinano agli 11 miliardi di euro (tra contributi previdenziali e fiscali). Non solo. Attualmente è pensionato tra gli immigrati 1 residente ogni 30; tra gli italiani 1 ogni 4. Nel 2025, i pensionati stranieri saranno circa 625mila. A tale data, tra i cittadini stranieri vi sarà circa 1 pensionato ogni 12 persone, mentre tra gli italiani il rapporto sarà di circa 1 a 3. Quanto alle rimesse, nel 2009 i soldi spediti a casa dagli immigrati hanno superato i 6,7 miliardi di euro.

Bassi stipendi. La retribuzione netta mensile degli immigrati nel 2009 è stata di 971 euro, rispetto ai 1.258 euro per gli italiani, con una differenza a sfavore degli immigrati del 23% (di ulteriori 5 punti più alta per le donne straniere).

I reati degli stranieri. Stando al Dossier, "il ritmo d'aumento delle denunce contro cittadini stranieri è molto ridotto rispetto all'aumento della loro presenza, per cui è infondato stabilire una rigorosa corrispondenza tra i due fenomeni". E ancora: secondo i dati forniti, "gli italiani e gli stranieri in posizione regolare hanno un tasso di criminalità simile".

Politiche d'espulsione. Il rapporto tra persone intercettate dalla polizia e persone rimpatriate è andato diminuendo nel corso degli anni (dal 57% nel 2004 al 35% nel 2009). Le persone trattenute nei centri di identificazione ed espulsione sono state 10.913, tra le quali anche diverse persone già ristrette in carcere, dove non era stata accertata la loro identità. Il risultato? Nell'insieme il 58,4% non è stato rimpatriato.

(Da “La Repubblica” 25/10/2010)