giovedì 21 ottobre 2010

NAPOLI. LA NUOVA GUERRIGLIA IN ITALIA



Un'immagine dei violenti scontri con la polizia
Napoli - Una notte di scontri, paura e lacrime a Terzigno. Uno spiegamento massiccio di forze dell'ordine, probabilmente con pochi precedenti, con una azione condotta in tempi rapidi ha sgomberato tutta l'area della rotonda di via Panoramica, la strada di accesso alla discarica Sari. La zona era stata presidiata da diverse ore da alcune migliaia di manifestanti, tra cui donne e bambini, portati via al primo accenno di tensioni. Tuttavia, già inmattinata, gli incroci che portano alla rotonda Panoramica sono stati nuovamente bloccati con rami di alberi, cartelli stradali e sacchi di spazzatura.

Manganelli: "Avanti con la forza" "C’è rammarico per il fatto che temi che altri soggetti sono chiamati a risolvere trovino in un ruolo di supplenza le forze di polizia", ha detto il capo della polizia, Antonio Manganelli, commentando gli scontri di questa notte. "Noi non siamo certo nemici di chi manifesta, facciamo il nostro lavoro - ha continuato Manganelli - noi continuiamo a fare quello che siamo chiamati a fare: lì si deve sversare e lo consentiremo anche se questo costa l’uso della forza". "Raccolgo però - ha sottolineato - il rammarico dei miei uomini che tutte le sere fanno una battaglia. Dispiace che questo sia diventato un problema di polizia e che un’area geografica consolidi sentimenti di ostilità verso le forze dell’ordine, ma noi non siamo certo nemici di chi manifesta".

Il blitz degli agenti a Terzigno Il blitz è stato condotto con una quarantina di mezzi blindati ed oltre duecento uomini tra agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza che a piedi, in assetto antisommossa, impugnando manganelli e scudi, hanno stretto d'assedio tutte le zone circostanti e inseguito i dimostranti. Numerose le cariche e i lanci di lacrimogeni: alcune persone sono state raggiunte e bloccate all'interno di un deposito di bibite. "Perché mi picchiate, non sto facendo niente?", ha detto una ragazza piangendo a un gruppo di agenti che l'ha circondata. Gli uomini delle forze dell'ordine sono avanzati alla ricerca degli ultimi manifestanti, mentre i blindati percorrevano la via Panoramica a forte velocità per inseguire chi scappava. Due persone, una donna e un ragazzo, sono stati fermati e successivamente rilasciati. Altre tre hanno riferito di essere rimaste contuse negli scontri.

Aumenta la tensione L'attacco, con veri e propri corpo a corpo in alcuni casi, è arrivato al termine di una serata di altissima tensione. Un gruppo di giovani con il volto coperto da sciarpe ha lanciato grossi petardi, razzi, pietre e, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, due molotov rudimentali nei confronti dei blindati della polizia a presidio della strada di accesso alla discarica. Gli agenti hanno risposto con un ripetuto lancio di lacrimogeni, che sono caduti in mezzo alla folla. Sono stati momenti drammatici, con gente che scappava alla ricerca di un riparo, provocando momenti di panico. Nella fuga qualcuno ha rovesciato e bruciato un'auto, sembra appartenente alla polizia.

Il via libera alla seconda discarica A scatenare la nuova ondata di proteste era stata la decisione dei parlamentari del Pdl campano, insieme con il governatore Stefano Caldoro e i presidenti delle Province di Napoli, Avellino e Salerno, Cesaro, Sibilia e Cirielli, di dare il via libera alla seconda discarica nel Parco nazionale del Vesuvio, in località Cava Vitelli. Si tratterebbe del più grande sversatoio d'Europa. Un via libera che non è affatto andato giù ad amministratori locali (il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, si è dimesso dal Pdl) e alle popolazioni, che denunciano i gravissimi disagi già provocati dalla prima discarica aperta, la Sari, che sarebbe causa dell'inquinamento delle falde acquifere e dalla quale provengono da mesi miasmi insopportabili. Alla fine della "battaglia", a terra restano detriti di ogni genere, nell'aria la puzza insopportabile della discarica.

(da “Il Giornale” del 20/10/2010)